"NON BISOGNA CURARE IL CORPO, SENZA CERCARE DI GUARIRE L'ANIMA" (PLATONE)

PNEI : PSICONEUROENDOCRINOIMMUNOLOGIA image
La psiconeuroendocrinoimmunologia, meglio conosciuta con l'acronimo PNEI (composta dai singoli termini Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia), è una prospettiva olistica secondo la quale il sistema psicologico, nervoso, endocrino e immunitario costituiscono un unicum indivisibile, alla luce delle ricerche scientifiche che hanno permesso di individuare i meccanismi biochimici con cui  i diversi sistemi interagiscono e dialogano tra di loro, in maniera bidirezionale, utilizzando  come parole le citochine, gli ormoni e i neurotrasmettitori. Qualsiasi perturbazione avvenga  in uno di questi sistemi si ripercuote anche sugli altri, che  cercano di reagire alla ricerca di un nuovo equilibrio, per ripristinare l'omeostasi. L'indivisibilità dei sistemi comporta inevitabilmente  una presa in carico globale del  paziente  dal punto di vista clinico, attraverso  un intervento di medicina integrata, che non impone agli specialisti di lavorare nello stesso studio, cosa difficile da un punto di vista logistico, ma di lavorare in rete. Inoltre la medicina integrata non è in contrapposizione alla medicina di stampo biomedico, né si sostituisce ad essa, ma la affianca. Per dimostrare l'indivisibilità mente-corpo basterebbe considerare la natura delle  emozioni che sono un processo complesso, multicomponenziale, costituito da pensieri, azioni, comunicazione e attivazione fisiologica, funzionali all' evoluzione, permettendo la sopravvivenza dell'individuo. Esse traggono origine  da una valutazione cognitiva immediata  di uno stimolo, preparando il corpo all'attacco o alla fuga mediante l'attivazione fisiologica. Perciò tutto quello che si verifica nella mente, si riflette nel corpo e viceversa, in maniera biologicamente predeterminata. Superato il dualismo mente-corpo di Cartesio si è andato via, via sviluppando l'idea di una indivisibilità tra mente e corpo e il convincimento che il funzionamento mentale non attiene ad un individuo isolato dal suo ambiente, ma al contrario si sviluppa all'interno di una rete di relazioni. Le correnti più avanzate della psicoanalisi sottolineano l'importanza delle relazioni esterne ed interne per il mantenimento dello stato di salute, quindi le connessioni tra lo stato di malattia o di salute del corpo e l'ambiente sociale. In tempi remoti la medicina era più incline di oggi a considerare il paziente come una persona, in cui i fattori emotivi e sociali incidevano sulla malattia organica, poi con l'affermarsi del Positivismo nell'Ottocento, che ha portato a confutare tutto ciò che non poteva essere provato scientificamente, anche la malattia è stata ricondotta ad una alterazione d'organo, a cause batteriche o virali, alla lesione delle cellule di un organo, trascurando l'importanza dell'equilibrio tra i diversi sistemi fisiologici e tra questi e i fattori emotivi quali elementi di perturbazione del sistema immunitario. Man mano che la medicina è andata sempre più sviluppandosi, iperspecializzandosi  in branche e  parcellizzando le conoscenze scientifiche, ha perso  di vista l'unitarietà dell'essere umano, che è necessario considerare nella sua globalità e non in maniera spezzettata. E' nota sin dall'Ottocento  la relazione tra tubercolosi e vita emotiva, dimostrata dal fatto che la patologia era sempre preceduta da un aumento di eventi stressanti, tra questi la morte o la separazione dei genitori prima del compimento del 18° anno di vita ( Holmes e coll 1957). Tra gli eventi significativamente stressanti vi è la mancanza di relazioni coniugali, ma soprattutto la rottura di un rapporto precedente. Nell'insorgenza di leucemie e linfomi nei bambini  è stata individuata la correlazione con  la separazione o la perdita di una figura chiave nel periodo precedente (Greene 1954; Greene, Miller 1958), nonché un peggioramento della colite ulcerosa in soggetti in cui è danneggiata o minacciata una relazione significativa (Engel 1955). Nel 1958 Schmal ha dimostrato che la perdita non deve essere necessariamente reale affinché abbia riflessi sulla salute, ma può anche essere una "possibile perdita" o una perdita simbolica.
E' stata dimostrata la relazione tra morte cardiaca improvvisa e rottura di relazioni, a volte anche in coincidenza con l'anniversario della rottura (Engel 1971 e Green e coll. 1972). Molti altri studi dimostrano correlazione tra l'insorgenza di alcune patologie e le precedenti perdite oggettuali come la colite ulcerosa (Paull Hisplop 1974; Fava - Pavan 1976-77), il diabete mellito (Hinkle, Wolf 1952) , l'asma bronchiale (Jessner et al 1955), la sclerosi multipla (Mei-Tai, Meyerowitz, Engel 1970) e il cancro (Le Shan 1959).
Ma anche la regressione spontanea o la guarigione di una malattia sono state associate ad un miglioramento delle relazioni interpersonali (Booth 1973), in entrambi i sessi è stata dimostrata una mortalità 7 volte maggiore tra i giovani vedovi (Kraus e Lilienfield 1959), con una maggiore incidenza nei maschi anziché nelle femmine. A partire da numerose constatazioni empiriche e intuitive, agli inizi degli anni Venti si è sviluppata la Psicosomatica, che si è occupata dell'interazione degli aspetti psicologici nelle malattie organiche e l'interesse è stato rivolto a 7 malattie psicosomatiche quali: l'ulcera peptica, l'asma bronchiale, l'ipertensione, la tireotossicosi, la colite ulcerosa, l'artrite reumatoide, la neurodermatite. Tra gli anni '70 e '80 si è inoltre sviluppato un nuovo modello multicausale della patologia somatica, detto modello bio-psico-sociale (Engel 1977), in contrapposizione al modello biomedico, che è stato recepito dall'OMS portando a modificare il concetto di salute,  non facendolo  più coincidere con l'assenza della malattia e dell'infermità, ma con il massimo grado di benessere fisico, psichico e sociale. Il concetto di salute si è legato sempre più a quello di qualità della vita e la psicologia della salute è intesa come una disciplina impegnata nella promozione del benessere, piuttosto che nel trattamento del malessere.  All'interno della PNEI svolge un ruolo importantissimo lo stress, che attiva l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene producendo cortisolo. Quest'ultimo è un parente stretto del cortisone e in piccole quantità è benefico e svolge azione antinfiammatoria, quando però lo stress è continuo nel tempo, il surplus di cortisolo deprime il sistema immunitario rendendo l'individuo vulnerabile alle malattie, non solo a quelle virali o batteriche, ma anche a quelle cardiovascolari, oncologiche, autoimmunitarie ecc...
Sin dal 1909 Paul Erlich aveva teorizzato che nell'organismo si sviluppassero cellule tumorali in continuazione, ma in presenza di un sistema immunitario efficiente, venivano prontamente individuate e distrutte dalle cellule immunitarie, perché recanti un antigene che ne permetteva il riconoscimento. Ma la comunità scientifica dell'epoca aveva respinto questa ipotesi che era stata abbandonata, per poi essere ripresa nel 1958 da Thomas e nel 1970 da Burnet, un famoso immunologo, infine negli anni '80 Rosenberg e altri hanno provato l'esistenza di antigeni tumorali specifici, convalidando la teoria dell'immunosorveglianza e aprendo la strada all'immunoterapia nella lotta contro il cancro.
Steven A. Rosenberg, uno degli oncologi più noti al mondo, racconta un episodio verificatosi quando era un giovane chirurgo tirocinante: gli capitò di assistere all'intervento chirurgico di un individuo operato per un tumore allo stomaco, che era stato rimandato a casa senza alcuna speranza, per la presenza di metastasi al fegato e ai linfonodi. Quando Rosenberg lo operò di nuovo dopo 12 anni per asportare calcoli alla colecisti, non trovò traccia del tumore, né al fegato e né altrove. Ipotizzò che ad un tratto le cellule tumorali erano state riconosciute e distrutte dalle cellule immunitarie. Non è certa la correlazione tra stress e cancro, le ricerche finora condotte hanno portato a risultati contrastanti, ma è singolare che  tra i sostenitori più convinti della PNEI vi siano i più famosi oncologi del mondo e che al Memorial Sloan- Kettering Cancer Center di New York ( il centro oncologico più famoso in America) sia stato predisposto un intero reparto di medicina integrata, diretto da una psicologa che da molti anni si interessa della relazione mente-corpo. All'interno del reparto operano diverse figure professionali che forniscono diverse prestazioni : l'agopuntura, la riflessologia, il massaggio, la fitoterapia, la musicoterapia, la psicoterapia, la danzaterapia, le tecniche ipnotiche, meditative, lo yoga e l'informazione nutrizionale. Sia chiaro che il cancro si combatte chirurgicamente e farmacologicamente, ma senza trascurare la sfera psichica e affettiva dell'individuo, e questo vale per qualsiasi patologia organica.
Anche in Italia lentamente cominciano ad avanzare le prime iniziative di medicina integrata, tra queste è necessario segnalare l'Ambulatorio per la Terapia dello Stress  presso l'Ospedale Papardo di Messina (ad orientamento PNEI) diretto dalla dott.ssa Vittoria Saraceno, coadiuvata da un'equipe medica. Si tratta dell'unico ambulatorio di questo  genere in tutta la Sicilia e in tutta Italia, motivo di orgoglio della Sanità italiana, ma più in particolare di quella meridionale e insulare che, con iniziative lungimiranti di siffatto tenore,  permette l'inversione di rotta dei viaggi della speranza da Sud a Nord, alla ricerca di un centro di cura d' eccellenza.
Le visite all'interno degli studi medici sono riconducibili  per il 60-90% dei casi a patologie attribuibili allo stress, al punto che l'OMS ha definito lo stress come un vero flagello del mondo occidentale e pertanto il suo controllo dovrebbe essere considerato prioritario in un intervento medico, sia in termini preventivi che terapeutici, riducendo i fattori di rischio e aumentando quelli di protezione. Si può affermare che un'efficace prevenzione e terapia integrata delle malattie, ed in particolare di alcune come il cancro, abbia luogo in prima battuta con un sistema di difesa PNEI performante.  Il network psiconeuroendocrinoimmunologico è influenzato dagli stili di vita: alimentazione, attività fisica, ambiente fisico e sociale, stati mentali e stress. All'interno della PNEI hanno una grossa valenza le aspettative fideistiche, la vita spirituale e la speranza. E' scientificamente provato che pregare sia  terapeutico (oltreché gratuito e senza alcun effetto iatrogeno), ma anche digiunare una volta la settimana, perché permette di liberare il nostro corpo dalle citochine infiammatorie che si producono tutte le volte che ingeriamo cibo.  In particolare la ripetizione ritmica  dell'Ave Maria durante la recita del Rosario  e del Mantra determinano un controllo del respiro, abbassando la frequenza ad un respiro ogni  10 secondi circa, rispetto ai 15-20 respiri al minuto che si realizzano normalmente, sincronizzandosi così con il ritmo endogeno della pressione sanguigna e quindi con l'onda di Mayer (la variazione  di pressione arteriosa da valori minimi a massimi  che si verifica ogni 10 secondi), favorendo l'ossigenazione del sangue, e producendo profonde modificazioni a livello delle coronarie, con grandi benefici sullo stato di salute. Si ritiene, infatti, che delle 7500 richieste di accertamento di guarigione presentate a Lourdes, ad eccezione di 70 di esse che  sono state riconosciute  come miracoli  e sulle quali non vi sono spiegazioni scientifiche plausibili, le rimanenti  7430  non siano frutto di mistificazioni o di suggestioni, ma riconducibili verosimilmente a meccanismi psiconeuroendocrinoimmunologici ( Bottaccioli Francesco 2006). Infatti, come sostiene il dott.  Enzo Soresi, pneumologo emerito dell'Ospedale Niguarda di Milano "il nostro pensiero può farci ammalare o guarire e l'uomo ha in sé le capacità di autoguarigione,  e come dice Paolo Lissoni, "la PNEI costituisce ad oggi il solo Sapere in grado di realizzare la tanto sognata unità tra Medicina, Filosofia, Psicologia e Teologia" (Paolo Lissoni, oncologo ed endocrinologo dell'Ospedale San Gerardo di Monza, nonché teologo, premiato dal National Cancer Instutite di Washington per le sue ricerche sulla ghiandola pineale , fondamentale nella lotta contro il cancro per la  produzione di  melatonina, un componente della terapia Di Bella ).
Perché solo quando l'uomo si ferma, mette a tacere il mondo esterno e comincia a far parlare il mondo interno può ritrovare sé stesso, l'armonia, la pace e la sintonia con il cosmo intero.